Quale futuro per i Verdi?

Cerco qui sotto di riassumere in modo (spero!) un po’ ordinato l’intervento fatto a braccio alla recente Assemblea del 13.02.2016.

Partiamo da alcuni dati di fatto. Primo: a parte alcuni casi particolari i Verdi, sia in Trentino che sul piano nazionale, hanno una dimensione marginale del 2/3%. Secondo: la questione ecologista, tema centrale nel governo politico della comunità, è via via diventato un punto sempre più presente (convengo che spesso lo sia solo come titolo) nei programmi di tutti i partiti. Terzo: nella società stiamo assistendo ad una fase di profonda crisi della partecipazione attraverso la forma di partito, mentre al contempo notiamo molta’ dinamicità, capacità di organizzazione e mobilitazione delle comunità su tematiche specifiche e molto focalizzate (grazie anche all’aiuto degli strumenti tecnologici).

Detto questo la domanda che dobbiamo farci è? C’è ancora spazio per un partito ambientalista?

Vi propongo una risposta interlocutoria. Sì, a patto che il movimento ecologista cambi forma e pelle. Cerco di spiegarmi meglio. Per essere riconoscibili e riconosciuti oggi non è più sufficiente indicare alla comunità la strada della conversione ecologica della società. Come evidenziato sopra questo ormai è un tema anche di altri partiti. La sfida che la comunità ecologista ha davanti oggi non è tanto quella di indicare la luna ma piuttosto di adoperarsi nei fatti al raggiungimento di essa. Che si parli di turismo, di industria o di agricoltura si tratta di passare dall’enunciazione teorica di soluzioni alla realizzazione e concretizzazione delle stesse. Un ruolo più attivo della comunità ecologista nell’economia: più protagonismo, più aziende, più cooperative, più start-up capaci di stare sul mercato e dimostrate nei fatti che ecologia e profitto possono stare assieme. All’affermazione di una economia ecologista corrisponderà il rafforzamento della domanda politica ambientalista.

Il movimento dei Verdi deve ritagliarsi il ruolo di accompagnare la comunità ecologista in questo percorso. Se vogliamo uscire dall’angolo e riguadagnare centralità dobbiamo quindi organizzarci su due assi strategici. Il primo asse deve garantire il presidio dello spazio politico e culturale ambientalista. Il secondo (completamente da pensare e da costruire!) deve promuovere il protagonismo della comunità ambientalista nell’economia.

E’ difficile? E’ un cambiamento forte? E’ fuori dal ruolo di un movimento politico? Assolutamente si! Una delle frasi di Einstein recita così: <<Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa>>. A noi dimostrare se sappiamo o meno essere quello sprovveduto.

Un saluto,

Michele Trainotti

Sull’incontro organizzato dalla Bussola solo critiche sterili e pretestuose

Trovo davvero sterile e pretestuosa la critica della Lega alla serata su Ala Green Town organizzata dalla Bussola dove sia io che il dott.Bozzoli siamo stati invitati a partecipare a titolo personale e certamente non in rappresentanza di FBK. Fatto questo che oltre a me è stato ribadito ad inizio serata anche da Vanessa Cattoi in rappresentanza del CdA FBK. Discutibili quindi le polemiche uscite sui giornali di questi giorni.

Da cittadino direi che più che sulla legittimità dell’incontro pubblico organizzato dalla Bussola, mi interrogo su cosa fanno gli altri partiti. Ci sono? Dove sono? Sono ancora impegnati in incontri ristretti? Hanno cominciato a coinvolgere la popolazione?

Detto questo esprimo i miei sinceri complimenti per la serata organizzata dalla Bussola a sostegno di Luca Zomer che ha il merito di aver avviato il dibattito territoriale in vista della prossime elezione comunali.

Michele Trainotti

Ala ha bisogno di un progetto di rinnovamento

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Sono convinto che Ala abbia bisogno di un vero progetto di rinnovamento, capace di portare una visione di territorio e una capacita’ di progettare il futuro nuove. Per questo rimango perplesso dalla strada che sta prendendo il Partito Democratico.

Cinque anni fa si e’ rischiato il tutto per tutto per portare avanti un progetto che aveva l’obiettivo di portare una nuova generazione di amministratori all’interno dell’amministrazione. Progetto sul cui altare si e’ sacrificata la possibilita’ di costruire ad Ala una colazione di centro sinistra.

Ed ora cosa succede? A pochi passi dalla meta si butta tutto alle ortiche? Non solo non valorizzano si ragazzi della Bussola, ma nemmeno si riesce a valorizzare qualche nuova persona vicina al Circolo? L’impressione e’ che al solito si stia perdendo un’opportunità importante. L’impressione e’ che al solito questa classe dirigente non sia in grado di far altro che perpetuare se stessa.

Ala ha bisogno di piu’ coraggio! Ala ha bisogno di guardare avanti!

Michele Trainotti

Il 25 Maggio io voto VERDE

Domenica 25 Maggio, in coerenza con il percorso iniziato due anni fa con la Costituente Ecologista, voterò VERDE. Non e’ solo una questione di coerenza, ma un’opportunità vera di portare in Europa un modello di sviluppo sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale. I Verdi in Europa sono il quadro partito europeo e possono davvero fare la differenza.

Rimango convinto che per usciere dalla crisi della rappresentanza che stiamo vivendo si debba parlare di questo ed altri temi non solo in campagna elettorale ma tra un’elezione e l’altra. Per questo segnalo che i verdi da 7 anni promuovono una scuola di formazione politica intitolata ad Alexander Langer con un programma fatto di incontri mensili che hanno l’obiettivo di approfondire argomenti diversi. Vi invito a visitare il sito [1] e a partecipare agli incontri per confrontarci e dibattere al di la del colore e delle appartenenze politiche. Perche’ solo con sguardi diversi si possono trovare soluzioni ai problemi e alle sfide del nostro tempo.

Un saluto e un buon voto a tutti,

Michele

[1] Scuola di formazione politica Alexander Langer

Prime considerazioni di fine campagna elettorale …

Poche considerazioni alla fine di una giornata impegnativa soprattutto sul piano emotivo.

Facciamo pure un’analisi del voto franca e trasparente. A valle di questo e’ importante capire quali sono le condizioni per riuscire a dare gambe alle molte proposte che in campagna elettorale abbiamo portato in giro per il Trentino. 

Non partiamo certamente da zero, abbiamo un buon programma e un bel gruppo su cui costruire, queste sono delle ottime basi da cui partire. 

Da queste elezioni emergono due cose: la prima e’ la distanza siderale tra cittadini e politica evidenziata dal forte astensionismo; l’altra e’ la richiesta di semplificazione del quadro politico dimostrata anche dallo scarso risultato che tutte le forze minori hanno avuto. 

Quale può essere il nostro ruolo in questo contesto? E con quale organizzazione? Queste sono secondo me le domande cui dobbiamo rispondere. 

Lecchiamoci pure le ferite in questi due giorni, ma prepariamoci a lavorare per capire che strada tracciare  

Michele Trainotti

Lettera a Giovanetti su mobilita’ elettrica

Carissimo Direttore,

visto l’interesse manifestato dal suo giornale nei confronti della mobilita’ elettrica, le segnalo una proposta [1] che ha l’obiettivo di promuoverne la diffusione a livello locale attraverso un piano specifico.  Che la mobilita’ elettrica sia una relata’ e’ chiaro a molti. In questo senso e’ interessante notare come alla proposta delle maggiori case automobilistiche basate su modelli nuovi, si aggiunga quella legata a soluzioni e kit che consentono di trasformare una macchina con un motore endotermico (motore a benzina  o diesel) in una macchina elettrica a prezzi sempre più abbordabili. Nel vicino Veneto attorno a questo mercato si sta sviluppando una micro-economia che genera un impatto diretto sia a livello economico che occupazionale.

Per questo ritengo utile l’adozione di un piano straordinario per lo sviluppo della mobilità elettrica che impegni cittadini, aziende e istituzione nella promozione e utilizzo di questo tipo di mobilità.

La proposta è in linea con molti documenti prodotti a livello europeo che richiamano alla necessità di un impegno per promuovere la mobilità elettrica e quindi, sulla base di un piano di sviluppo territoriale credibile, che identifichi risorse e impegni precisi a livello territoriale potrebbe aspirare a raccogliere finanziamenti importanti anche dall’Europa.

Le iniziative e gli strumenti per favorire l’utilizzo del mezzo elettrico sono molti:

– Sviluppo di una rete di colonnine di ricarica territoriale;

– Esenzione dal pagamento dei parcheggi; Sterilizzazione degli 8/10 dell’IVA nell’acquisto di un veicolo elettrico;

– Promozione e sviluppo di un prodotto turistico legato alla mobilità elettrica;

– Promozione dello sviluppo di una filiera di conversione dei veicoli endotermici in veicoli elettrici.

Oltre a creare opportunità economica e di innovazione, abbassare la CO2, aumento della qualità di vita nelle città (poco rumore) genera potenziali opportunità anche dal punto di vista turistico. Non sarebbe sbagliato considerare di sviluppare una proposta turistica specifica, legata in modo forte alla mobilità elettrica, che porti alla riscoperta di località lontane dai percorsi più conosciuti e permetta di riscoprire e far rivivere i territori proponendo una concezione diversa del “viaggio”.

Sarebbe davvero interessante sapere cosa ne pensa, dato che sembra che negli Stati Uniti, in Europa e in regioni vicino alla nostra siano interessati a questo modello di mobilita’.

[1] https://mtrainotti.wordpress.com/2013/10/02/un-piano-straordinario-per-lo-sviluppo-della-mobilita-elettrica/

Un saluto,

Michele Trainotti
Candidato consiglio Provinciale del Trentino
Ecologisti e Civici – Verdi Europei

Digressione

2009-08-19-111849In questi anni di impegno politico e lavorativo, nei ruoli che ho ricoperto e nelle iniziative e progetti nazionali e internazionale cui ho partecipato, ho dimostrato di saper coniugare coerenza, capacita’ di visione, spirito di iniziativa e concretezza nell’agire.

Se mi darete fiducia porterò in Consiglio Provinciale proposte concrete per qualificare il nostro Trentino come un territorio attento alla qualità della vita, alla partecipazione, all’innovazione, allo sviluppo sostenibile e al lavoro. Alcune delle mie proposte le puoi trovare sul mio blog [https://mtrainotti.wordpress.com/].

Se volete dare un messaggio di cambiamento il 27 Ottobre votate il movimento Ecologisti e Civici – Verdi Europei e indicate “TRAINOTTI” nelle preferenze.

Un abbraccio,
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Programma Ecologisti e Civici – verdi Europei

Il programma degli Ecologisti e Civici – Verdi Europei. 

Un programma nato attraverso un percorso partecipato durato circa un anno e mezzo e che ha coinvolto persone e competenze diverse. 

Questo programma rappresenta il nostro piccolo seme per far sbocciare un Trentino moderno, innovativo, solidale, sostenibile e europeo.

Scarica il programma – Il Trentino in Europa, proposte per la societa’ del Terzo Millennio.

 

Alcune proposte

In [1] una presentazione che riassume alcune proposte che assieme a Lucia Coppola e Marco Ianes abbiamo portato sul territorio in varie serate. Suggerimenti e commenti sempre benvenuti.

[1] 20131017-Esempi-InnovazioneTerritorio

Michele Trainotti
Candidato al Consiglio Provinciale del Trentino
Ecologisti e Civici – Verdi Europei

Sviluppo, Ricerca e Innovazione

Oggi la sfida che abbiamo di fronte, con un calo delle risorse provinciali importante, è quella di mantenere alta la qualità della vita che contraddistingue il nostro territorio migliorandone i livelli di efficienza. Fare meglio con meno, è lo slogan che riecheggia nei vari dibattiti. L’innovazione è riconosciuta essere il principale fattore su cui investire per uscire dalla crisi e garantire al nostro territorio una prospettiva di sviluppo sostenibile. In periodo di campagna elettorale il tema è stato trattato in varie occasioni e dibattiti. Nei diversi appuntamenti si è posto l’accento da una parte sul bisogno di legare maggiormente il mondo della ricerca con la dimensione produttiva e dall’altra sul bisogno di garantire a esso risorse certe e un alto livello di autonomia.

Noi pensiamo che, per riuscire a valorizzare l’enorme potenziale del capitale territoriale che il mondo della ricerca e dell’alta formazione produce e farne un moltiplicatore di opportunità, serva un patto per la crescita e l’innovazione che consenta di superare le difficoltà di collaborazione tra i diversi attori che caratterizza il sistema Trentino: centri di ricerca, società e agenzie di sistema, imprese, istituzioni e cittadini. E’ innegabile che il Governo Provinciale uscente è riuscito negli anni precedenti a garantire al sistema della ricerca, alle istituzioni e alle aziende risorse importanti per promuovere l’innovazione. Oltre che in risorse questo si è tradotto anche nello sviluppo di molti strumenti operativi e di sistema che “sulla carta” dovrebbero garantire una forte capacità di crescita. Il territorio però si è dimostrato poco capace di valorizzare l’enorme capitale sociale di cui dispone.

Questo secondo noi dipende da diverse ragioni. Anzitutto l’insieme di strumenti, società, centri e fondazioni di ricerca creano un sistema caratterizzato da una grande complessità, da funzioni duplicate e da una scarsa capacità di sviluppare rete. Dall’altra il sistema economico locale, basato principalmente su micro e piccole imprese, manca di quella cultura imprenditoriale diffusa che è uno degli elementi necessari per capitalizzare gli investimenti in ricerca e innovazione. Infine la pubblica amministrazione, uno dei driver fondamentali per lo sviluppo della domanda d’innovazione, manca di una regia e di un piano per valorizzare i diversi progetti sviluppati a livello locale.

Per questo pensiamo che per sviluppare l’economia della conoscenza e dell’innovazione sia necessario agire sulle seguenti direttrici:

  1. Semplificare e riorganizzare, entro una logica ragionata e organica, il quadro complessivo degli strumenti territoriali (Trentino Sviluppo, Informatica Trentina, Centri e Fondazioni di Ricerca, …).
  2. Investire sullo sviluppo di una cultura imprenditoriale diffusa a livello territoriale attraverso programmi di accompagnamento delle aziende piccole e medie (es. promozione di stage o tesi nelle università  che studino e analizzino i potenziali di crescita delle aziende locali).
  3. Promuovere nella Pubblica Amministrazione un cambio di paradigma nell’erogazione dei servizi a cittadini e imprese che riconosca in essa il ruolo di motore del cambiamento e dello sviluppo territoriale.

Tuttavia senza un approccio sistemico l’innovazione resterà a carico delle singole persone e non sarà in grado di liberare il potenziale di sviluppo che la caratterizza.  Per questo bisogna dotarsi di strumenti che consentano di superare la resistenza al cambiamento del sistema nel suo complesso. Per superare questo scoglio è fondamentale da una parte (1) definire linee d’indirizzo chiare e coerenti, dall’altra (2) monitorare il livello di sviluppo e adozione delle stesse e infine (3) introdurre un sistema d’incentivazione in grado di premiare responsabilità, merito e impegno individuale.

Serve quindi un patto per la crescita e l’innovazione che, partendo dalla nostra vocazione territoriale, impegni il nostro territorio a qualificarsi su poche e aree strategiche. Nello specifico noi pensiamo che i temi legati a mobilità, energia, qualità della vita vadano arricchiti con temi legati allo sviluppo di forme di economia laterale (es. economia del riciclo e del riuso), allo sviluppo di metodologie innovative legate alla formazione e alla valorizzazione dell’identità territoriale fatta di prodotti, servizi e soprattutto relazioni.

Michele Trainotti ,Giulia Boato, Chiara Torresan  e Alberto Mattedi 
Candidati al Consiglio Provinciale del Trentino 
Ecologisti e Civici – Verdi Europei